I movimenti di popolazione sono un fenomeno antichissimo e hanno sempre accompagnato i tempi di grande incremento demografico, i mutamenti tecnologici, i conflitti politici ed etnici. Le città europee sin dall’antichità sono sempre state teatro di imponenti spostamenti di popolazione alla ricerca di migliori condizioni di vita.
Negli ultimi decenni tale fenomeno si è acuito ed è stato, per la nostra città, un fattore rilevante nelle dinamiche socio-demografiche dell’ultimo periodo: al 31.12.2013 gli stranieri erano il 18% del totale della popolazione residente (nel 2004 erano il 10%), prevalentemente provenienti da Cina, Albania, Marocco. Si tratta di un dato rilevante e superiore a quello delle città vicine, con il quale abbiamo voluto fare i conti in modo strategico e consapevole per raggiungere obiettivi di integrazione della popolazione immigrata, mantenendo coesione sociale e senso di solidarietà.
Gli stranieri hanno costituito e costituiscono ancora oggi un target della popolazione caratterizzato da specifiche condizioni che riguardano la composizione socio-demografica, l’accesso alle opportunità educativa, l’inserimento nel mercato del lavoro, la tutela dei diritti, ad esempio la casa ma anche la salute, fino al tema dei ricongiungimenti, del gap linguistico e della disomogeneità culturale rispetto alla popolazione residente.
La popolazione immigrata si concentra maggiormente nelle fasce di età giovanili e produttive (nella classe di età 0/28 anni gli stranieri sono il 26%, nella classe 30/33 anni sono il 34%, nella classe oltre i 65 anni gli stranieri sono il 3%).
Nella fascia 3-6 anni i bambini stranieri frequentano maggiormente le scuole dell’infanzia statali e nella fascia della scuola superiore gli studenti stranieri frequentano più gli istituti tecnici e professionali che non i licei; l’insuccesso scolastico nella scuola superiore per i ragazzi stranieri è del 37,4% (22,4% media provinciale).
La crisi economica odierna, le cui prime avvisaglie si sono manifestate già a partire dal 2008, ha affievolito il flusso di nuovi cittadini contenendo le dinamiche di tipo espansivo, ma allo stesso tempo ha introdotto nuovi motivi di contraddizione e difficoltà. E’ aumentato il tasso di disoccupazione, sono aumentati i prezzi, è diminuito il reddito pro-capite con la conseguente perdita del potere d’acquisto. Le imprese straniere iscritte alla Camera di Commercio erano, nel 2013, 4.594, pari al 12,5% del totale delle imprese iscritte: una presenza concentrata nel settore delle costruzioni (51%) dove certamente la crisi ha prodotto impatti significativi in termini di calo dell’occupazione, dei redditi e di nuove possibilità.